pubblicato originariamente su In Cammino, Anno XIX – N. 10 (181), Ottobre 2008, pag. 5
Patti: disservizio idrico, i cittadini soffrono!
Quando e come sarà risolto definitivamente questo problema che affligge la città da sempre?
La città vuol sapere, vuole conoscere cosa sta succedendo e perché nonostante la continuità amministrativa di cui ha goduto il nostro comune, ogni anno, puntuale, nel periodo Settembre-Novembre, si ripresenti ancora il problema della mancanza d’acqua. Siamo stati, il mese scorso dal sindaco Venuto per parlare di questo e per chiedergli spiegazioni. Il sindaco ci aveva rassicurati che da lì a qualche giorno i problemi sarebbero cessati e, scusandosi con i cittadini, attribuiva i disagi ai guasti subiti dalle pompe. Siamo usciti dal colloquio fiduciosi e rassicurati, scrivendo che speravamo tanto che le cose stessero effettivamente così come detto dal sindaco, aggiungendo che comunque i successivi mesi di Ottobre e Novembre avrebbero sancito o meno la veridicità e la bontà delle sue affermazioni. Ma non è stato necessario aspettare la fine dello stesso mese di Settembre per vedere la situazione aggravarsi. Nei serbatoi delle abitazioni del centro storico entrano anche meno di 100 litri di acqua in poco più di un’ora di erogazione giornaliera e talvolta la presenza di aria nelle condutture impedisce all’acqua di raggiungere i serbatoi, col risultato di lasciare le abitazioni senz’acqua anche per più di un giorno. Il problema quindi non era dovuto ai guasti alle pompe ma alla reale ed effettiva carenza d’acqua.
Abbiamo deciso di tornare alla carica, non più dal sindaco, dal quale abbiamo avuto l’impressione di ascoltare solo verità “politiche”, e raccogliere non più dichiarazioni ma dati e informazioni che possano far capire. E questi dati presentiamo alla cittadinanza perché li valuti e giudichi.
Non è stato facile raccoglierli, tra l’altro, poiché, in barba a qualsiasi criterio di trasparenza, il sindaco, lo scorso mese, con un ordine di servizio, ha improvvisamente imposto ai suoi dipendenti comunali il silenzio stampa. E per capire che la trasparenza non è certamente il forte di questa amministrazione, basta visitare quell’autentica vergogna di sito internet comunale mal curato, datato e in cui non vi è neanche uno straccio di regolamento e che dovrebbe, al contrario, contenere tutti i documenti che vengono affissi all’albo pretorio e costituire un mezzo rapido ed efficace per comunicare con i cittadini e offrire loro servizi, un mezzo per garantire la reale trasparenza dell’azione amministrativa.
Ma vediamo cosa è emerso dalla nostra indagine. Abbiamo scoperto innanzitutto che i vecchi misuratori (quanti ce ne saranno installati ancora?) girano anche quando nei tubi al posto dell’acqua passa aria (!), che la quantità minima giornaliera d’acqua prevista per ogni utenza è di 400 litri (!) e che il fabbisogno d’acqua del comune di Patti si può quantificare normalmente in circa 60 litri/sec., che durante l’estate – vuoi per il caldo che per l’aumento di popolazione – diventa di 80 litri/sec. (trascurando di considerare eventuali picchi di richiesta in alcuni giorni della stagione calda) e che, attualmente, dagli otto pozzi del Timeto si ha un’erogazione di 15 litri/sec. contro i 100 litri/sec dei mesi invernali.
Questa la situazione in attesa che almeno uno dei due pozzi di Lunardo (che il sindaco il mese scorso dava entrambi per utilizzabili nell’arco di un paio di giorni) entri in funzione, facendo, con i suoi 15 litri/sec., raddoppiare di fatto la quantità d’acqua disponibile, e migliorare in tal modo la situazione, sopratutto nel centro storico, ma portando l’erogazione solo a meno della metà del fabbisogno cittadino nei periodi di siccità come l’attuale. Il secondo pozzo di Lunardo, che garantirebbe altri 20 litri/sec., e che avrebbe portato in questo periodo di magra l’erogazione complessiva a 50 litri/sec., sarà forse messo in funzione entro la fine dell’anno. Tuttavia, come può evincersi dai numeri, non saremmo ancora agli 80 litri/sec. che rappresentano il fabbisogno minimo necessario per Patti in questi mesi. La dura realtà, della quale il sindaco sembra accorgersi solo ora (inducendolo, tardivamente e dopo oltre due mesi di disagi per la popolazione, a richiedere alla Regione il riconoscimento dello stato d’emergenza idrica) rimane quell’erogazione d’acqua che non va oltre i 15 litri/sec.
Ci sarebbe anche da chiedersi che frutti hanno prodotto i lavori effettuati qualche anno fa, con un finanziamento di 180.000 euro proveniente dalla Regione, per scavare un altro pozzo, in località Pizzo dell’uovo, che con i suoi 10 litri/sec. consentirebbe di ridurre ulteriormente il divario che separa dal fatidico fabbisogno di 80 litri/sec. nei periodi di siccità. L’acqua non è buona? Se così fosse, non si può far nulla per renderla eventualmente potabile? Cosa è successo a Pizzo dell’uovo?
Un’ultima questione riguarda la capacità di fronteggiare i guasti. Nel nostro articolo del mese scorso riferivamo che il sindaco attribuiva i problemi manifestatisi ad Agosto alla rottura contemporanea di alcune pompe e noi commentavamo scrivendo che tali evenienze vanno messe in conto in modo da poterle fronteggiare al momento in cui si presentano; ebbene apprendiamo che in passato esisteva effettivamente un parco pompe che veniva prontamente utilizzato per sostituire appunto le pompe guaste da mandare alla riparazione; oggi invece di questo parco pompe non vi è più traccia e in caso di guasto, le pompe rotte vengono sostituite acquistandone al momento di nuove.
Ci chiediamo allora se questo modo di fare non determini intanto una minore tempestività nella soluzione dei problemi quando questi si presentano e quanto incida nel bilancio comunale il ricorrere continuamente all’acquisto di nuove pompe rinunciando alla manutenzione e alla rotazione di quelle già esistenti.
Alla fine quello che stupisce è ancora una volta il silenzio incomprensibile dell’amministrazione e il malcostume inveterato di gestire la cosa pubblica in spregio del diritto sacrosanto della cittadinanza di sapere. Sul ruolo e sull’efficienza del Consiglio Comunale (che trova modo di riunirsi, e celermente, per occasioni di circostanza, come è stato per la visita del presidente della regione), del suo presidente (che ama farsi intervistare brillando nel non dire nulla) e dell’opposizione in particolare (che tiepidamente e tardivamente ne chiede la convocazione per bocca del consigliere Aquino) per parlare tempestivamente e pubblicamente del problema e chieder conto e ragione all’amministrazione di cosa è accaduto, sta accadendo o di cosa, sopratutto, si ha in programma di fare, è meglio stendere un pietoso velo.
I numeri dell’acquedotto
Tentiamo di capire ora, anche con l’aiuto dello schema riportato a fondo pagina, come è strutturata la rete idrica cittadina.
Esistono attualmente otto pozzi, presso il Timeto, da cui viene estratta l’acqua che alimenta i due serbatoi principali di San Giovanni (1000 m³) e di Segreto (500 m³). Il serbatoio di San Giovanni alimenta la zona nord della città (da piazza Marconi a scendere verso il mare, quindi corso Matteotti, Patti Marina, Case Nuove Russo, Mongiove) e il serbatoio di Segreto il centro storico. Complessivamente sul territorio comunale sono presenti circa 7000 famiglie e circa 8000 utenze d’acqua e i due serbatoi di San Giovanni e Segreto servono circa il 90% dell’utenza comunale.
L’entrata in funzione di uno dei due pozzi di Lunardo (andando ad alimentare con i suoi 15 litri/sec. il serbatoio di San Giovanni) consentirebbe, nei fatti, a entrambi i serbatoi principali di Segreto e San Giovanni di passare ciascuno dai 7,5 litri/sec ai 15 litri/sec., facendo passare da otto a nove i pozzi da cui verrebbe estratta l’acqua e da 15 litri/sec a 30 litri/sec. la quantità d’acqua estratta. Esiste un altro piccolo serbatoio a Santo Pietro (100 m³), alimentato da sorgenti che si trovano a Musotomo e Ferrara e che serve le contrade di Gallo, Camera, Sisa, Santo Paolo e Carasi; ma in questo periodo, in cui l’alimentazione dalle sorgive è insufficiente, viene alimentato dal serbatoio di Segreto. Un altro piccolo serbatoio si trova a Monte Giove (alimentato da una condotta direttamente proveniente dalla centrale del Timeto) che a sua volta alimenta un altro piccolo serbatoio situato a Pizzo dell’uovo da dove l’acqua ridiscende per alimentare le frazioni di Tindari, Locanda e Scala. Sorrentini è alimentato da una sorgente presente sul luogo ma in periodi di insufficienza come lo è adesso, l’acqua viene pompata su da Patti. Infine Marinello è alimentato dal comune di Oliveri.
Schema della rete idrica del Comune di Patti (cliccare per ingrandire l’immagine)