Ricordo del prof. Bartolo Cannistrà

Il prof. Bartolo Cannistrà

Oggi è venuto a mancare Lino Cannistrà.

Solo dopo un po’ di tempo realizzai che quel confidenziale Lino, con cui lo chiamavano gli amici, era il diminuitivo di Bartolo, ma questo non ne sminuiva certamente l’autorevolezza o il carisma, lui per me era e continuava a rimanere il prof. Cannistrà a cui non sarei mai riuscito a dare del tu.

Lo conobbi, che non ero ancora diciottenne, quando venne a Patti a presentarci il primo numero de Il Punto e a “reclutare” giovani per la redazione locale (della quale fecero parte Michele Mancuso, Michele Spadaro, Nino e Lucio Falcone, Mario Pisaniello, Bastiano Vanadia, Nino Casamento, Riccardo Ferlazzo, Carmelo Adile, Maria Costantino, Angela Pipitò ed altri), era il gennaio del 1978, e sul numero successivo apparve già il mio primo pezzo che ovviamente parlava di scuola (ero ancora uno studente del penultimo anno del Liceo Scientifico “Emerico Amari”).

Quella de Il Punto fu un’esperienza entusiasmante che abbracciò tutta la provincia di Messina (non soltanto quindi la sua Milazzo) e rappresentò la prima forma di voce alternativa, nella stampa messinese, a quella dominante della Gazzetta del Sud; un nuovo giornale, Il Punto, come scrisse Cannistrà sul primo numero, per «contribuire efficacemente al rinnovamento democratico della comunità in cui opera», un’esperienza, per me ancora adolescente, formativa e coinvolgente.

Quando ancora non esisteva internet e lo spazio a disposizione per scrivere non poteva essere illimitato, come oggi, ma bisognava fare i conti con quello disponibile sulla pagina destinata ad accogliere il tuo pezzo insieme a quelli degli altri, imparai, sotto la sua guida e con la sua pazienza, a far entrare in una cartella di venticinque righe quello che inizialmente ne avrebbe occupate quattro.
Ma ricordo anche che una volta, nel settembre del 1978, non per me, ma per un caro amico, Nuccio Caruso, riuscii a strappargli lo spazio necessario affinché un articolo su Beniamino Joppolo, per me un’autentica scoperta, potesse essere pubblicato senza tagli.

Un crescente rapporto di reciproca amicizia e fiducia mi legò a lui in quegli anni, per me colmi di gratificazioni, e sebbene molti altri ne siano passati da allora, continuo a portare con me, sempre vivi, il suo ricordo di persona colta, brillante, sorridente e i suoi indimenticati insegnamenti.

Grazie Maestro.

Il primo numero de Il Punto, gennaio 1978

Regione Siciliana e dati COVID-19

(pubblicato originariamente su OpenDataSicilia)
PREMESSA –
Le preoccupanti notizie di questi giorni sulla possibilità di ripresa nella nostra regione dell’epidemia Covid-19 rafforzano la nostra convinzione sull’importanza di una corretta e ampia circolazione delle informazioni che la riguardano. Per questo insistiamo e ci auguriamo che la Regione Siciliana ritorni sulle sue decisioni (non motivate) di sospendere la pubblicazione dei dati provinciali e accolga il nostro invito a pubblicarne di più dettagliati e di maggiore qualità rispetto a quanto è accaduto fino a poco tempo fa. È, tra l’altro, l’occasione di abbandonare antiquati schemi mentali (politici e amministrativi) e di fornire le risposte che un’evoluta cittadinanza si aspetta; di rispettare i principi dell’Open Government (dialogo con la cittadinanza, dati aperti, ecc.) in un’occasione molto speciale per gravità (più è grave il momento, più l’OpenGov è necessario) come ben sintetizza, ad es., la stessa Accademia Nazionale dei Lincei.

Dall’inizio dell’epidemia Covid-19, come Open Data Sicilia, abbiamo sentito l’esigenza di disporre, oltre che dei dati regionali pubblicati dal Dipartimento della Protezione Civile (cui vengono forniti dalla Regione), di maggiori informazioni almeno a livello provinciale (poiché, a tale livello, l’unico dato che il Dipartimento rende disponibile è quello del totale_casi).

DAGLI INIZI DI MARZO – A partire dai primi giorni di marzo, la Regione ha pubblicato quotidianamente (fino a giugno) dei bollettini con alcuni dati provinciali che hanno permesso di avere un maggiore dettaglio rispetto all’unico dato pubblicato dal Dipartimento ma lo ha fatto appunto con dei comunicati stampa. Per potere utilizzare e analizzare quei dati, studiarne l’andamento, ecc. serviva disporne in formato tabellare (machine readable). 

LA LETTERA APERTA – Da qui è maturata l’idea di scrivere una lettera aperta alla Regione Siciliana in cui, per colmare una lacuna informativa, si chiedeva di rendere disponibili i dati provinciali alla stregua di quello che fa il Dipartimento della Protezione Civile, ovvero in forma tabellare e adottando lo stesso modello del Dipartimento al fine di evitare confusioni sul significato dei vari campi e rendere i dati confrontabili. Nella lettera si chiedeva inoltre di non limitare il dettaglio al solo livello provinciale ma di estenderlo e arricchirlo con dati suddivisi a livello comunale e con altre informazioni, quali il sesso, le fasce di età dei contagiati, ecc. 

IL SILENZIO DELLA REGIONE – La lettera si concludeva con Open Data Sicilia che si dichiarava disponibile a supportare e contribuire all’impresa. Insomma si trattava di una vera e propria proposta di collaborazione, di una parte competente e qualificata della società civile, qual è la comunità di Open Data Sicilia, non nuova a iniziative di questo genere (ad es. la precedente collaborazione con ARPA Sicilia), alla pubblica amministrazione regionale, per un’iniziativa virtuosa che avesse come fine la diffusione di dati di qualità per una migliore comprensione e analisi dell’epidemia nell’isola. E invece, non solo non vi è stata alcuna risposta alla lettera ma anche i tentativi di chiarire i vantaggi e gli intenti sono stati tutti respinti, anche quando si erano indicati soggetti interni all’amministrazione regionale in grado di offrire alla stessa Regione (l’Osservatorio Epidemiologico) ampie garanzie.

GLI ERRORI E LE REAZIONI – Quando inoltre sono apparsi i primi grossolani errori (ad esempio diminuzione da un giorno all’altro dei valori riguardanti i deceduti o i casi totali) che lasciavano capire che sui dati pubblicati non vi fossero elementari controlli di congruità e consistenza, abbiamo offerto un modello funzionante di foglio elettronico che permettesse loro di evitare quantomeno quel tipo di errori, effettuando la verifica incrociata dei totali, e velocizzasse l’inserimento dei dati per i bollettini giornalieri. Anche in questo caso nessun riscontro e laconiche quanto incomprensibili risposte su Twitter (“Conosciamo e capiamo l’importanza della sua richiesta. Speriamo che comprenda che la priorità è in questo momento altrove e che per la maggior parte delle persone le infografiche sono ampiamente sufficienti. In futuro proveremo a migrare ulteriormente verso dati aperti. Grazie”). Ma è davvero pensabile che un Osservatorio Epidemiologico tenga i dati in una tale considerazione e si dimostri sordo alle richieste di confronto e alle segnalazioni d’errore o non senta l’esigenza o il dovere di dare dei riscontri o di giustificarsi? Quanta distanza da quel dibattito e da quelle norme che indirizzano e obbligano le PA a rendere aperti/pubblici e in formato machine readable i dati detenuti e pubblicabili!

L’AZIONE DI OPEN DATA SICILIA – Comunque sia, Open Data Sicilia, nel frattempo, sostituendosi idealmente e concretamente alla Regione, si è sobbarcata il compito, con attività totalmente volontaristica, di aggiornare quotidianamente un dataset con i dati dei bollettini regionali dettagliati per provincia, verificandone la consistenza e la congruità, segnalando gli errori riscontrati, senza mai appunto essere degnata di attenzione, ricevere risposte, conoscere i dati esatti (da inserire al posto di quelli sbagliati), senza ricevere mai un riscontro per le segnalazioni effettuate (!!!).

Errori, gravi, commessi anche dopo tre mesi di attività e di tempo sufficiente per prendere confidenza e rimediare alle pur comprensibili difficoltà iniziali, come dimostrano gli episodi del 2 e 3 Giugno, quando gli stessi dati comunicati dalla Regione presentano importanti discrepanze tra quelli apparsi sui bollettini e quelli inviati al Dipartimento della Protezione Civile. Per non citare articoli apparsi sulla stampa in cui si sono avanzati seri dubbi di attendibilità dei dati diffusi dalla Regione (soprattutto relativamente alle province di Catania e Messina) in uno dei quali appare la foto di un bollettino dell’ASP di Messina con una struttura dati difforme dal modello del Dipartimento della Protezione Civile (sostanzialmente analogo a quello regionale) con nomi dei campi di dubbia comparabilità (la creatività in statistica verrebbe da dire) che lasciano capire che nessuna capacità da parte della Regione vi è stata nell’imporre agli uffici periferici (ASP, ospedali, ecc.) un unico modello di raccolta dei dati per evitare incomprensioni ed errori. Per arrivare infine, il 19 Giugno, al tentativo di nascondere quella clamorosa debacle nella gestione dei dati epidemiologici, che ha costretto a comunicare una rettifica in diminuzione di quasi 400 casi totali sui circa 3500 registrati. Incapacità e inadeguatezza confermate dalla decisione, né motivata né annunciata, di sospendere dopo il 22 Giugno, nell’indifferenza più assoluta di stampa e opinione pubblica, e nonostante fosse passato il momento più critico (a suo tempo invocato per giustificare la mancanza di maggiori dettagli e qualità dei dati diffusi), la pubblicazione di quei pochi dati che ci consentivano di avere qualche informazione in più sulle province siciliane.

CONCLUSIONI – La più grande delle amarezze che rimane è determinata dall’osservare quanto ancora profonda sia la distanza tra apparati burocratici e società civile, la totale indifferenza verso i principi dell’open government, il distacco di funzionari regionali dimostratisi incapaci di cogliere stimoli di valore da parte di chi impegnandosi quotidianamente con spirito civico ha inteso dimostrare in che modo, tutti quanti, si possa crescere e migliorare, anche senza un corrispettivo in campo ma solo per senso di appartenenza ad una comunità, quella della nostra Regione.

Per chi voglia approfondire, qui di seguito pubblichiamo l’analisi delle incongruenze più evidenti rilevate.  


L’ANALISI DELLE INCONGRUENZE RILEVATE – Ribadendo che nostro obiettivo era quello di colmare una lacuna informativa e di analizzare la distribuzione dei dati per provincia secondo lo schema adottato dal Dipartimento (ma per dati appunto mancanti nel dataset del Dipartimento), abbiamo purtroppo da subito dovuto limitarci ai soli dati provinciali disponibili. Purtroppo di alcuni valori la Regione non ha mai comunicato la distribuzione provinciale e pertanto non ci è stato possibile né considerarli né valutarli (ad es. ricoverati in terapia intensiva, numero dei tamponi o dei casi testati). Ciò premesso, il Dipartimento della Protezione Civile inizia a pubblicare i dati Covid-19 a partire dal 24 Febbraio; in quella data i dati riguardanti la Regione Sicilia sono tutti a zero ma già dal giorno successivo si registrano i primi casi di contagio. Si tratta, in quel momento, di dati rinvenibili nel dataset del Dipartimento della Protezione Civile, cui la Regione li comunica giornalmente, che abbiamo integrato, ove necessario, con notizie di stampa (circostanza resa possibile dall’ancora davvero esigua quantità di casi registrati nel periodo) mentre i primi bollettini che la Regione diffonderà direttamente si avranno solo a partire dai primi giorni di Marzo e con essi i primi errori. Gli errori di cui parliamo riguardano sempre la consistenza degli stessi dati, non si tratta cioè di rilevazioni riguardanti l’effettiva aderenza dei dati alla realtà (non si hanno ovviamente conoscenze in tal senso), si tratta piuttosto di errori grossolani che evidenziano la totale mancanza dei più banali controlli di congruità; ci riferiamo in particolare a due valori, il totale_casi e i deceduti che per loro natura non possono mai diminuire ma solo crescere nel tempo o, al più, rimanere stazionari. Infine anche laddove, raramente (probabilmente in una sola circostanza, eccettuata la rettifica rilevante del 19 Giugno), vi è stata l’ammissione da parte della Regione di aver comunicato dei dati errati, mai sono stati forniti i dati esatti in sostituzione di quelli errati, tutt’al più è stato dichiarato che gli errori sono stati riassorbiti nell’ultima comunicazione emanata. Tutto questo anche a fronte delle segnalazioni di errore (pubbliche o private) effettuate da Open Data Sicilia alla Regione con le conseguenti richieste di poter conoscere i dati esatti in sostituzione di quelli errati. D’altra parte questo atteggiamento di indifferenza sulla qualità dei dati e di assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei destinatari che caratterizzerà la Regione Siciliana per tutto il periodo della pandemia è rilevabile anche dalla totale mancanza di note a commento nel dataset del Dipartimento cui invece ricorreranno abbondantemente le altre regioni italiane per segnalare appunto errori nei dati comunicati. L’unica volta in cui è possibile rilevare annotazioni da parte della Regione Siciliana nel dataset del Dipartimento della Protezione Civile è il 19 Giugno, quando verrà operata la clamorosa rettifica in diminuzione dei circa 400 casi totali registrati in eccesso nell’isola.  

Il primo caso di errore che si osserva risale al 2 Marzo, quando tra i dati regionali resi disponibili dal Dipartimento della Protezione Civile troviamo una diminuzione dei casi a livello regionale che da 9 diventano 7 (come accennato prima, questo dato, totale_casi, che somma il numero di contagi rilevati, per sua stessa natura non può diminuire), dato riconfermato il giorno successivo (3 Marzo) e che torna a risalire il 4 Marzo.

data ricoverati con sintomi terapia intensiva totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi tamponi
01/03/2020 1 0 1 6 7 5 5 2 0 9 291
02/03/2020 2 0 2 3 5 -2 -2 2 0 7 307
03/03/2020 2 0 2 3 5 0 0 2 0 7 307
04/03/2020 5 0 5 11 16 11 11 2 0 18 367

In particolare l’analisi dei dati lascerebbe pensare che l’errore del 2 Marzo si verifichi sul totale_casi della provincia di Catania ma non si hanno notizie certe per via della presenza, in quel giorno, di 3 casi di cui non si conosce la provincia di appartenenza (i cosiddetti casi “In fase di definizione/aggiornamento”).

Eccettuata la rilevante rettifica, cui accennavamo prima, effettuata dalla Regione il 19 Giugno, questo è l’unico caso in cui a livello regionale si osserva l’anomala diminuzione del totale_casi; gli altri errori rilevati si evidenzieranno a livello di singole province e riguarderanno anche alcune impossibili variazioni in diminuzione del numero dei deceduti.

Il primo errore che si evidenzia solo a livello provinciale (senza che se ne abbia percezione osservando i dati del giorno a livello regionale) riguarda la diminuzione del totale_casi che si ha il 7 Marzo, quando in provincia di Enna si azzera il primo caso di contagio registrato nel giorno precedente, il 6 Marzo.

data denominazione
regione
denominazione
provincia
totale casi
05/03/2020 Sicilia Enna 0
06/03/2020 Sicilia Enna 1
07/03/2020 Sicilia Enna 0
08/03/2020 Sicilia Enna 0
09/03/2020 Sicilia Enna 0

I due errori appena descritti sono gli unici rilevabili tra i file resi disponibili dal Dipartimento della Protezione Civile, che della distribuzione provinciale espone, come già detto, soltanto i valori del campo totale_casi. Gli altri errori rilevati riguardano la consistenza dei dati pubblicati nei bollettini regionali che, a partire dal 9 Marzo, la Regione ha comunicato quotidianamente (fino al 5 Giugno, giorno in cui ha iniziato a comunicarli ogni due/tre giorni) tramite il sito web e i canali social regionali.

Il 2 Marzo si ha il primo bollettino della Regione che fornisce dei numeri e che, confrontati con i valori esposti tra il 1° e il 3 Marzo dal Dipartimento della Protezione Civile, lascia supporre un problema di comunicazione tra i due enti; nel comunicato che viene pubblicato il 2 Marzo non si precisano date ma emerge, per confronto con i dati del Dipartimento, che si fa riferimento soprattutto a dati del 1° Marzo. Il comunicato regionale, nel tentativo di fare chiarezza a possibili fraintendimenti della stampa, specifica intanto che i dati riportati da alcuni giornali si riferiscono al numero dei tamponi effettuati, 291 (corrispondente al valore del 1° Marzo riportato dal Dipartimento), e non al totale_casi; il comunicato regionale viene quindi integrato con un aggiornamento in cui si lamenta la correttezza dei dati esposti dal Dipartimento e specificato che “fino ad oggi” (si capirà dall’analisi e dal confronto con i dati del Dipartimento che quel “fino ad oggi” debba intendersi per 1° Marzo) sono 6 i campioni sospetti positivi e che un settimo sarà trasmesso “domani” (quindi il 2 Marzo). Segue quindi la lamentela cui accennavamo: “Ci viene riferito che nel calcolo fatto a Roma, probabilmente, sono stati sommati i casi positivi con quelli guariti.” Qui, a nostro avviso, emerge quel problema di comunicazione tra Palermo e Roma a cui accennavamo prima. Proviamo a spiegare: il valore totale_casi, ovvero il numero dei contagi registrati in assoluto dall’inizio dell’epidemia, prescinde dallo stato del contagiato (positivo, dimesso_guarito, deceduto) e come viene ben spiegato sul sito del Dipartimento, esso è determinato dalla somma dei contagiati ancora ammalati (totale_positivi), dei dimessi_guariti e dei deceduti. In quel periodo non erano stati ancora registrati decessi in Sicilia e pertanto il totale_casi è dato solo dalla somma degli ammalati e dei guariti (quello che viene contestato come un errore nel comunicato regionale). Ma vediamo i dati: il 25 Febbraio vengono rilevati a Palermo i primi 3 contagiati (quindi totale_casi = 3, coincidente con il totale_positivi); due giorni dopo, il 27 Febbraio, viene rilevato a Catania un nuovo_positivo e pertanto il totale_casi passa da 3 a 4; nello stesso giorno, 27 Febbraio, due degli ammalati guariscono e pertanto si ha totale_positivi = 2 e dimessi_guariti = 2; totale_casi = totale_positivi + dimessi_guariti = 4. Questa situazione rimane invariata fino al 29 Febbraio. Il 1° Marzo il Dipartimento riporta i dati di cui alla prima tabella: totale_positivi = 7 (5 in più rispetto al giorno precedente), dimessi_guariti = 2 (dato invariato rispetto al giorno precedente) e pertanto totale_casi = 7 + 2 = 9 (5 in più rispetto al giorno precedente). Confrontando questi dati con il comunicato regionale i conti quasi tornano, nel senso che se sommiamo i 6 positivi cui si fa riferimento nel comunicato ai 2 dimessi_guariti, il totale_casi è pari a 8 (contro il 9 riportato dal Dipartimento). In realtà nel comunicato si accenna a 7 nuovi casi (in tal caso i valori coinciderebbero, 7 + 2 = 9) di cui uno però sarebbe stato comunicato il giorno successivo (non conoscendo però né il giorno né l’orario della dichiarazione riportata nel comunicato, non possiamo fare ulteriori supposizioni). Tuttavia Il giorno dopo, il 2 Marzo, tra i dati del Dipartimento troviamo la prima delle incongruenze di cui abbiamo detto precedentemente, il totale_casi  passa da 9 a 7 (evidentemente nel tentativo maldestro di rettificare l’ipotetico(?) errore lamentato nel comunicato regionale. L’errore si evidenzia, oltre che dall’impossibilità che il valore in questione, totale_casi, possa diminuire, anche dalla variazione in negativo del totale_positivi (che passa da 7 a 5, -2) senza la corrispondente variazione tra dimessi_guariti e deceduti (che rimangono rispettivamente a 2 e a 0). Se errore c’era stato nel comunicare al Dipartimento i nuovi casi di giorno 1° Marzo, sarebbe stato sicuramente più giusto e corretto variare e rettificare i dati del 1° Marzo invece di quelli del 2 Marzo generando l’incongruità che abbiamo tentato di spiegare finora. Infine il totale_positivi = 5 del 2 Marzo è inferiore ai 6/7 nuovi positivi cui si fa riferimento nel comunicato del 2 Marzo. Il che lascia pensare che non ci fossero errori tra i dati del 1° Marzo ma un più banale problema di comunicazione tra Palermo e Roma che sarebbe stato meglio chiarire piuttosto che alterare i dati per via di una dichiarazione “politica”, per quanto “autorevole”, originata solo dall’incomprensione del significato dei valori interessati. Inoltre il comunicato regionale del 3 Marzo dice che ai 7 casi del giorno precedente (e non 5, il valore frutto della rettifica, con una palese contraddizione) si aggiungono altri 3 casi (di cui uno nel ragusano). In tal caso il 3 Marzo, secondo quanto riportato nel comunicato regionale dovremmo avere totale_positivi = 10 (7 + 3) + dimessi_guariti = 2, totale_casi = 12 (10 + 2). I dati del Dipartimento invece vedono una situazione invariata rispetto al giorno precedente (come si evidenzia nella prima tabella sopra) e, tra l’altro, nessun caso ancora segnalato nel ragusano (tra i file provinciali del Dipartimento il primo caso a Ragusa viene registrato il 6 Marzo), il che evidenzia una palese incongruenza tra quanto si asserisce nel comunicato regionale e quanto comunicato dalla Regione al Dipartimento. Inoltre emerge, a nostro avviso, in questa fase iniziale dell’epidemia (ma i fatti dimostreranno anche dopo diversi mesi) che vi sono chiari problemi di comunicazione tra Roma e Palermo (o forse sarebbe meglio dire, che vi è un’evidente incomprensione, da parte di Palermo, del significato dei vari campi).

Il 5 Marzo appare il primo bollettino regionale con un minimo di strutturazione (anche se in formato immagine + testo) che riporta però i dati del 4 Marzo; si segnala un utilizzo dei nomi dei campi difforme da quelli utilizzati dal Dipartimento della Protezione Civile e questo, a nostro avviso, sarà in qualche modo fuorviante agli occhi degli utenti meno attenti per parecchio tempo.

Il primo bollettino destinato a dare informazioni sulla distribuzione provinciale dei dati (anch’esso in formato immagine + testo) appare il 9 Marzo.

Il primo caso d’errore che riguarda il campo deceduti si registra in provincia di Agrigento il 25 Marzo, quando il valore deceduti = 2 del giorno precedente viene inaspettatamente diminuito ad 1.

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
23/03/2020 Sicilia Agrigento 0 42 42 3 4 2 1 45
24/03/2020 Sicilia Agrigento 1 42 43 1 2 2 2 47
25/03/2020 Sicilia Agrigento 1 46 47 4 3 2 1 50
26/03/2020 Sicilia Agrigento 1 51 52 5 5 2 1 55


Ciò che ancora una volta si denuncia non è tanto l’errore in sé, quanto il più totale silenzio e la mancata esigenza di fornire i dati esatti a fronte di errori soprattutto se segnalati.

Sempre nello stesso giorno, il 25 Marzo, segnaliamo delle variazioni in diminuzione dei dimessi_guariti in provincia di Enna e di Palermo; sebbene la variazione sia in assoluto possibile, rimane comunque un evento raro ed eccezionale (che ci fa sospettare piuttosto di errori commessi).

Ad Enna i dimessi_guariti passano dai 2 di giorno 24 Marzo all’ 1 del giorno successivo.

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
23/03/2020 Sicilia Enna 22 16 38 9 10 2 4 44
24/03/2020 Sicilia Enna 29 26 55 17 19 2 6 63
25/03/2020 Sicilia Enna 53 30 83 28 27 1 6 90
26/03/2020 Sicilia Enna 55 71 126 43 43 1 6 133


A Palermo la variazione è ancora più marcata in quanto dagli 11 dimessi_guariti di giorno 24 Marzo si passa ai 6 dimessi_guariti del giorno successivo, ben 5 guariti_dimessi che si sarebbero riammalati.

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
23/03/2020 Sicilia Palermo 39 59 98 17 18 11 1 110
24/03/2020 Sicilia Palermo 45 113 158 60 60 11 1 170
25/03/2020 Sicilia Palermo 50 136 186 28 23 6 1 193
26/03/2020 Sicilia Palermo 56 141 197 11 12 6 2 205


Un altro “warning” dello stesso tipo, riguardante cioè la diminuzione dei dimessi_guariti riguarda la provincia di Messina nella giornata del 28 Marzo, quando i 5 dimessi_guariti del giorno precedente, 27 Marzo, si riducono a 3.  

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
26/03/2020 Sicilia Messina 94 118 212 44 47 5 4 221
27/03/2020 Sicilia Messina 126 90 216 4 6 5 6 227
28/03/2020 Sicilia Messina 133 129 262 46 52 3 14 279
29/03/2020 Sicilia Messina 129 137 266 4 10 8 15 289


Analoghi errori riguardanti variazioni in diminuzione del numero di dimessi_guariti ma stavolta molto più consistenti e ammessi e riconosciuti dalla Regione in modo generico, senza fornire i dati esatti in sostituzione di quelli sbagliati (ma limitandosi a dichiarare “
Si precisa che un errore materiale, nel calcolo dei dati relativi alle province comunicati ieri, è stato corretto e assorbito in quelli odierni.”), si verificano in provincia di Siracusa e Trapani il 26 Aprile. L’anomalia si evidenzia per la variazione in diminuzione rilevata il giorno successivo, 27 Aprile, nelle due province.

A Siracusa, dove si osserva la variazione più consistente, si passa dai 142 dimessi_guariti del 26 Aprile agli 86 del 27 Aprile (-56).   

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
25/04/2020 Sicilia Siracusa 50 46 96 -1 1 82 23 201
26/04/2020 Sicilia Siracusa 51 -5 46 -50 10 142 23 211
27/04/2020 Sicilia Siracusa 52 59 111 65 10 86 24 221
28/04/2020 Sicilia Siracusa 49 62 111 0 0 86 24 221


A Trapani si passa dai 57 dimessi_guariti del 26 Aprile ai 40 del 27 Aprile.

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
25/04/2020 Sicilia Trapani 6 104 110 0 0 20 5 135
26/04/2020 Sicilia Trapani 6 68 74 -36 1 57 5 136
27/04/2020 Sicilia Trapani 6 86 92 18 1 40 5 137
28/04/2020 Sicilia Trapani 6 88 94 2 2 40 5 139


Una
segnalazione di incongruenza tra gli stessi dati, riguardanti soggetti ricoverati e posti in isolamento domiciliare, comunicati nei due bollettini del 7 Maggio dalla Regione rimane senza riscontro.

Altri due casi di errore riguardanti il numero dei deceduti si verificano in Maggio in provincia di Messina e di Palermo.

In provincia di Messina i 52 deceduti del 3 Maggio diventano 51 nel giorno successivo. 

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
02/05/2020 Sicilia Messina 79 298 377 0 1 122 50 549
03/05/2020 Sicilia Messina 76 298 374 -3 1 124 52 550
04/05/2020 Sicilia Messina 76 299 375 1 0 124 51 550
05/05/2020 Sicilia Messina 74 299 373 -2 1 126 52 551


In provincia di Palermo si passa dai 34 deceduti del 14 Maggio ai 33 del giorno successivo.

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
13/05/2020 Sicilia Palermo 51 327 378 2 3 138 33 549
14/05/2020 Sicilia Palermo 50 327 377 -1 0 138 34 549
15/05/2020 Sicilia Palermo 50 322 372 -5 2 146 33 551
16/05/2020 Sicilia Palermo 39 322 361 -11 4 161 33 555


Nei bollettini regionali l’enunciato iniziale a proposito dei dati comunicati recita: “
così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale” ma quello che succede tra il 2 Giugno e il 3 Giugno è inedito e contraddice tale dichiarazione; i dati comunicati dalla Regione Siciliana al Dipartimento di Protezione Civile, e da quest’ultimo pubblicati nel proprio repository, e quelli riportati dalla Regione nei propri bollettini regionali differiscono in maniera significativa in alcuni campi come si evince dalle seguenti tabelle.

Dati comunicati dalla Regione Siciliana al Dipartimento di Protezione Civile e da quest’ultimo pubblicati

data denominazione regione totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
01/06/2020 Sicilia 73 894 967 -19 0 2202 274 3443
02/06/2020 Sicilia 69 897 966 -1 4 2206 275 3447
03/06/2020 Sicilia 67 813 880 -86 0 2292 275 3447
04/06/2020 Sicilia 63 816 879 -1 0 2292 276 3447
05/06/2020 Sicilia 60 812 872 -7 1 2300 276 3448


Dati pubblicati dalla Regione Siciliana nei propri bollettini quotidiani

data denominazione regione totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
01/06/2020 Sicilia 73 894 967 -19 0 2202 274 3443
02/06/2020 Sicilia 69 893 962 -5 4 2210 275 3447
03/06/2020 Sicilia 67 837 904 -58 0 2268 275 3447
04/06/2020 Sicilia 63 816 879 -25 0 2292 276 3447
05/06/2020 Sicilia 60 812 872 -7 1 2300 276 3448


Nonostante la
richiesta di chiarimento su quali fossero i dati esatti indirizzata alla Regione da Open Data Sicilia attraverso il proprio account Twitter e l’ampio risalto avuto dalla stessa, nessun riscontro come al solito è seguito.

Comunque, come già accennato, la più clamorosa delle rettifiche è quella del 19 Giugno, quando vediamo diminuire in un colpo solo il totale_casi da 3464 a 3070, una variazione negativa di ben 394 casi, che denota in maniera inequivocabile il fallimento della Regione Siciliana nella gestione dei dati Covid-19 regionali. Una variazione negativa che non avrebbe dovuto ovviamente aver luogo, vista la natura del campo in questione, che si giustifica appunto come frutto di una rettifica tesa a sanare i numerosi errori commessi lungo tutto il periodo di pandemia e che avrebbe dovuto essere evidenziata nel campo nuovi_positivi che, a nostro avviso erroneamente, riporta invece il valore 3, come a voler evidenziare i nuovi_casi effettivi rilevati in più (?) rispetto al giorno precedente. In realtà è la definizione stessa del campo nuovi_positivi = totale_casi del giorno corrente – totale_casi del giorno precedente, data dallo stesso Dipartimento di Protezione Civile, che ci porta appunto a sostenere che sarebbe stato più corretto indicare il valore -394, invece del valore 3, nel campo nuovi_positivi di giorno 19 Giugno.

A parte comunque la variazione di cui abbiamo discusso, vale la pena notare come già nei giorni immediatamente precedenti, ovvero il 17 e il 18 Giugno, osserviamo delle significative variazioni negative tra i soggetti in isolamento_domiciliare (da 777 a 610 a 124, con una variazione complessiva di -653) e di conseguenza nel totale_positivi (da 805 a 637 a 150, con una variazione complessiva di -655) e una opposta variazione in aumento dei dimessi_guariti che da 2377 passano a 2547 e infine a 2640, con una variazione positiva di 263 dimessi_guariti; la differenza tra la variazione_totale_positivi e la variazione dei dimessi_guariti, 655 – 263 =  392 è pari all’incirca alla rettifica negativa del totale_casi di giorno 19 Giugno (-394).     

data denominazione regione totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
16/06/2020 Sicilia 36 770 806 1 2 2374 280 3460
17/06/2020 Sicilia 28 777 805 -1 2 2377 280 3462
18/06/2020 Sicilia 27 610 637 -168 2 2547 280 3464
19/06/2020 Sicilia 26 124 150 -487 3 2640 280 3070
20/06/2020 Sicilia 26 114 140 -10 0 2650 280 3070


I dettagli di queste variazioni “anomale”, nelle province in cui si sono evidenziate, sono riportati nelle seguenti tabelle (si tenga comunque conto che non si tratta di variazioni giornaliere poiché dopo il 5 Giugno la Regione non ha più emesso i suoi bollettini con cadenza quotidiana come in precedenza ma mediamente ogni due o tre giorni, arrivando anche a pubblicare a distanza di cinque giorni dall’ultimo).

data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
15/06/2020 Sicilia Agrigento 0 32 32 0 0 108 1 141
17/06/2020 Sicilia Agrigento 0 32 32 0 0 108 1 141
22/06/2020 Sicilia Agrigento 0 4 4 -28 -6 130 1 135
data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
15/06/2020 Sicilia Catania 11 387 398 0 1 578 101 1077
17/06/2020 Sicilia Catania 10 387 397 -1 0 579 101 1077
22/06/2020 Sicilia Catania 9 8 17 -380 -300 659 101 777
data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
15/06/2020 Sicilia Messina 12 107 119 0 0 387 59 565
17/06/2020 Sicilia Messina 10 110 120 1 1 387 59 566
22/06/2020 Sicilia Messina 9 14 23 -97 -94 390 59 472
data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
10/06/2020 Sicilia Palermo 13 241 254 0 1 290 37 581
12/06/2020 Sicilia Palermo 9 243 252 -2 0 291 38 581
15/06/2020 Sicilia Palermo 9 208 217 -35 2 328 38 583
17/06/2020 Sicilia Palermo 7 210 217 0 1 329 38 584
22/06/2020 Sicilia Palermo 7 62 69 -148 -86 391 38 498
data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
15/06/2020 Sicilia Ragusa 0 7 7 -1 0 84 7 98
17/06/2020 Sicilia Ragusa 0 7 7 0 0 84 7 98
22/06/2020 Sicilia Ragusa 0 2 2 -5 -11 78 7 87
data denominazione regione denominazione provincia totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
15/06/2020 Sicilia Trapani 0 14 14 0 0 123 5 142
17/06/2020 Sicilia Trapani 0 15 15 1 1 123 5 143
22/06/2020 Sicilia Trapani 0 5 5 -10 -7 126 5 136


L’ultimo episodio che segnaliamo riguarda 24 dimessi_guariti che, da più di un mese ormai, la Regione Siciliana non riesce a determinare a quali province appartengano. Nello specifico, il 19 Giugno compare nuovamente (succedeva soprattutto nelle prime settimane dell’epidemia) un record del tipo “
In fase di definizione/aggiornamento” tra i dati provinciali pubblicati dal Dipartimento, che accoglie, in attesa appunto di definizione/aggiornamento, i casi di cui andrà definita la provenienza provinciale. Non avendo la Regione emanato bollettini il 19 Giugno, e quindi in mancanza di dati di dettaglio provinciale per quel giorno, consideriamo i dati delle due tabelle seguenti che contengono i dati di dettaglio provinciale pubblicati dalla Regione con i propri bollettini il 17 e il 22 Giugno e la cui comparazione ci permette di evidenziare questa ulteriore anomalia. 

data denominazione regione denominazione
provincia
totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
17/06/2020 Sicilia Agrigento 0 32 32 0 0 108 1 141
17/06/2020 Sicilia Caltanissetta 1 8 9 -1 1 157 11 177
17/06/2020 Sicilia Catania 10 387 397 -1 0 579 101 1077
17/06/2020 Sicilia Enna 0 8 8 0 0 388 29 425
17/06/2020 Sicilia Messina 10 110 120 1 1 387 59 566
17/06/2020 Sicilia Palermo 7 210 217 0 1 329 38 584
17/06/2020 Sicilia Ragusa 0 7 7 0 0 84 7 98
17/06/2020 Sicilia Siracusa 0 0 0 0 0 222 29 251
17/06/2020 Sicilia Trapani 0 15 15 1 1 123 5 143
17/06/2020 Sicilia 28 777 805 0 4 2377 280 3462
data denominazione regione denominazione
provincia
totale ospedalizzati isolamento domiciliare totale positivi variazione totale positivi nuovi positivi dimessi guariti deceduti totale casi
22/06/2020 Sicilia Agrigento 0 4 4 -28 -6 130 1 135
22/06/2020 Sicilia Caltanissetta 1 6 7 -2 8 167 11 185
22/06/2020 Sicilia Catania 9 8 17 -380 -300 659 101 777
22/06/2020 Sicilia Enna 0 7 7 -1 13 402 29 438
22/06/2020 Sicilia Messina 9 14 23 -97 -94 390 59 472
22/06/2020 Sicilia Palermo 7 62 69 -148 -86 391 38 498
22/06/2020 Sicilia Ragusa 0 2 2 -5 -11 78 7 87
22/06/2020 Sicilia Siracusa 0 7 7 7 69 284 29 320
22/06/2020 Sicilia Trapani 0 5 5 -10 -7 126 5 136
22/06/2020 Sicilia 26 115 141 -664 -414 2627 280 3048
22/06/2020 Sicilia In fase di
definizione/ aggiornamento
24 24 24
22/06/2020 Sicilia 26 115 141 -664 -390 2651 280 3072

Sicilia: ecco le informazioni per provincia sulla COVID-19, in formato machine readable e aperto

(pubblicato originariamente su OpenDataSicilia)

Il 23 Marzo scorso la nostra comunità ha pubblicato una lettera aperta indirizzata alla Regione Siciliana con la quale ha chiesto di rendere disponibili in un dataset machine readable dati di dettaglio relativi all’epidemia COVID-19 in Sicilia.

La richiesta era motivata dall’esigenza di colmare un vuoto rendendo disponibili dati di dettaglio a livello provinciale sull’epidemia, in modo da consentire studi e analisi non soltanto su base regionale, ma anche per ciascuna delle nove province siciliane (invero nella lettera aperta, tuttora senza risposta, si chiede anche la disponibilità di altri dati di dettaglio, disaggregati per comune, per sesso, per fasce di età, ecc.).

La Regione Siciliana dal 5 Marzo scorso pubblica con sostanziale regolarità (anche se con una certa variabilità di tipologia) le informazioni relative all’epidemia COVID-19 in Sicilia; riguardano l’intero territorio regionale, di cui per alcuni viene fornito il dettaglio per ciascuna provincia, e specificato che si tratta dei dati giornalmente trasmessi all’Unità di Crisi Nazionale (dati successivamente raccolti e resi noti dal Dipartimento della Protezione Civile). 

Relativamente ai dati provinciali, il Dipartimento della Protezione Civile si limita a pubblicare dataset contenenti soltanto i dati giornalieri relativi al numero complessivo dei soggetti contagiati dal virus (nel campo totale_casi), per cui le uniche analisi possibili a livello provinciale possono limitarsi soltanto a questo valore, mentre la Regione Siciliana, sempre a livello provinciale, non rende disponibile alcun dataset, utilizzabile per l’analisi di un maggior numero di parametri, limitandosi ad includere alcuni dati all’interno dei comunicati stampa quotidiani (caratterizzati da testo discorsivo e immagini) che non sono di alcuna utilità allo scopo se non per il semplice fatto di essere comunicati; tali dati, per essere analizzati e generare qualsiasi tipo di studio, report o visualizzazione hanno bisogno di essere raccolti e strutturati all’interno di tabelle in formati open e machine readable che ne consentano appunto un proficuo utilizzo.

In attesa di ricevere una risposta nei fatti, OpenDataSicilia ha trasformato i comunicati stampa in una tabella machine readable. È accessibile al momento in due modalità:

  • in 👉 formato CSV (encoding UTF-8 e , come separatore), con un file di insieme che contiene tutti i dati;
  • come foglio elettronico online. Da notare che questo è il nostro file di lavoro, la fonte dati è il suddetto file.

I dati raccolti e strutturati in un dataset pubblicato su Github derivano quindi dai comunicati stampa della Regione Siciliana, con alcune integrazioni a partire dal dataset provinciale del Dipartimento della Protezione Civile, integrati nei primi giorni – dal 24 Febbraio al 5 Marzo 2020 – con notizie di stampa locali, e con i dati che, pur non esplicitamente comunicati, è stato comunque possibile ricavare applicando dei semplici calcoli.
Per alcuni dati invece (ad es. il numero di tamponi effettuati o il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva) non è stato possibile avere informazioni disaggregate per singola provincia.

I dati così raccolti sono stati strutturati, per uniformità, secondo lo schema adottato dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e sottoposti a verifiche di consistenza che hanno evidenziato solo alcuni casi, pochi fortunatamente, in cui si sospetta dell’accuratezza dei dati esposti.

Quanto prodotto da DPC è prezioso, perché fa da riferimento. È infatti un caso abbastanza unico in Italia: è raro trovare dei dataset in qualsiasi portale open data della Pubblica Amministrazione, così curati, ben descritti e pronti all’uso.

È così finalmente abbiamo un dataset che consente di effettuare delle visualizzazioni e delle analisi, sui dati COVID-19 a livello di singola provincia siciliana. A seguire due esempi dimostrativi di due visualizzazioni automatiche di riepilogo che adesso è possibile fare con questi dati (la seconda, grazie Totò Fiandaca) rappresenta dati, prima non disponibili.

!function(){“use strict”;window.addEventListener(“message”,function(a){if(void 0!==a.data[“datawrapper-height”])for(var e in a.data[“datawrapper-height”]){var t=document.getElementById(“datawrapper-chart-“+e)||document.querySelector(“iframe[src*='”+e+”‘]”);t&&(t.style.height=a.data[“datawrapper-height”][e]+”px”)}})}();

!function(){“use strict”;window.addEventListener(“message”,function(a){if(void 0!==a.data[“datawrapper-height”])for(var e in a.data[“datawrapper-height”]){var t=document.getElementById(“datawrapper-chart-“+e)||document.querySelector(“iframe[src*='”+e+”‘]”);t&&(t.style.height=a.data[“datawrapper-height”][e]+”px”)}})}();


Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare i dati stessi e la documentazione disponibile sul repo creato partendo dal file README.

Il nostro auspicio è che la Regione pubblichi presto questi dati o in alternativa che anche i dati di dettaglio provinciale vengano resi disponibili nel repository del DPC.

ODSWinter17

(pubblicato originariamente su OpenDataSicilia)

La comunità di Open Data Sicilia ha tenuto lo scorso 30 Dicembre il suo quarto raduno invernale a Patti, presso il Caffè Galante (qui una fotogallery).

Il raduno invernale di Open Data Sicilia è detto lo Schiticchio perché l’abitudine di vedersi in questo periodo dell’anno nacque dal desiderio degli appartenenti alla comunità di incontrarsi e di passare piacevolmente una giornata intorno ad una tavola imbandita (accadde per la prima volta a Resuttano, quindi a Pedara, poi a Castelbuono e stavolta a Patti). Da lì venne fuori poi l’idea, visto che ci si incontrava, di approfittare della circostanza per dedicare alcune ore della mattinata ad approfondimenti tematici, aggiornamenti e formazione prima di ritrovarsi seduti intorno ad un tavolo.

Anche il più articolato ed impegnativo raduno estivo che si svolge in più giorni, è frutto, in fondo, dello Schiticchio invernale e del desiderio di incidere significativamente sulla diffusione e l’uso degli open data nella nostra regione e nel nostro Paese (il primo si svolse a Palermo, il successivo a Messina e l’ultimo, l’estate scorsa, a Caltanissetta in forma congiunta con la comunità nazionale di Spaghetti Open Data).

Open Data Sicilia non è nuova a Patti; già nello scorso mese di Marzo aveva donato alla città l’applicazione Albo Pop Patti e presso il Caffè Galante, nel Luglio del 2015, aveva pure contribuito a realizzare il primo evento regionale sugli open data con l’apporto significativo di alcuni elementi della nostra comunità; la prima Summer School siciliana sugli open data, organizzata in quella circostanza da Lo Stretto Digitale, si tenne lì per tre giorni ed ebbe, come già detto, l’apporto significativo di alcuni dei nostri elementi tra gli organizzatori, i relatori e i formatori. E ancora prima, nell’Agosto 2013, fu proprio da una chiacchierata avvenuta a Patti tra due dei nostri che nacque l’idea di provare a dar vita ad un gruppo Facebook da cui poi prese vita la comunità di Open Data Sicilia.

I temi di quest’anno affrontati durante la mattinata hanno riguardato la disponibilità di strumenti digitali open per essere tempestivamente allertati dalla Protezione Civile in caso di incombenti pericoli, conoscere la reale disponibilità e puntualità dei trasporti pubblici urbani anche in realtà non necessariamente metropolitane, consentire ai cittadini di esercitare quel necessario e funzionale controllo dal basso sui nostri politici e sulle nostre amministrazioni per capire quanto e come, bene o male, sia stata in loro riposta la nostra fiducia o siano spese le nostre risorse.

In dettaglio, qui di seguito, gli argomenti trattati durante la mattinata

G. Pirrotta, A. Borruso – La “datificazione” degli alert della protezione civile regionale: un prototipo; slide | slide

G. La Mensa, G. Pirrotta, A. Borruso – Cosa è e come funziona SCATbot, il bot Telegram per avere informazioni in tempo reale sui bus di Caltanissetta; slide

G. Ragusa, G. Pirrotta – FOIAPop: il punto su uno strumento che sta diventando realmente popolare; slide

G. Pirrotta, D. Taibi – Un’ontologia dell’Assemblea Regionale Siciliana: il web semantico a supporto del civic hacking; slide

Open Data Sicilia: riflessioni e obiettivi per il 2018 (e oltre).


ODSWinter17

La Villa Romana di Patti Marina su OpenStreetMap

(pubblicato originariamente su OpenPatti)

Nell’ambito della presentazione dello studio di Michele FasoloTyndaris e il suo territorio“, tenutosi a Tindari presso il Palazzo dei Dioscuri lo scorso 28 Novembre davanti ad un pubblico davvero numeroso e attento, OpenPatti ha portato un proprio contributo con queste slide in cui si accenna agli open data in archeologia (ma potremmo più in generale auspicarne l’utilizzo per qualsiasi genere di bene culturale), citando l’esperienza dello SCRIPTORIVM di OpenPompei e la pubblicazione del Manifesto degli open data archeologici (MODA), raccontando infine della mappatura in open data della Villa Romana di Patti Marina su OpenStreetMap (attualmente il sito archeologico siciliano più dettagliato e documentato presente su una piattaforma geografica universale) e di come ricavare, con alcuni semplici strumenti, nuove mappe della Villa, arricchite di ulteriori contenuti, sempre in open data, partendo dai dati inseriti in OpenStreetMap.

Dopo aver ascoltato la relazione del prof. Fasolo, l’auspicio è che si possano presto riportare su OpenStreetMap almeno i risultati più importanti della sua ricerca.

Infine, con il necessario supporto della Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina, ci auguriamo che presto possa essere meglio documentato su OpenStreetMap anche il sito archeologico di Tindari.

N.B.: Per una migliore e completa fruizione della presentazione si consiglia di scaricarla sul proprio computer accedendo a questo link (Slideshare, ad es., non consente il funzionamento dei link delle prime tre slide)

Quando gli innovatori fanno rete al Sud

Quando si parla o si scrive delle ragioni che fanno la differenza tra il Nord e il Sud del Paese, una di quelle che ricorrono maggiormente, tra gli stessi meridionali, è la loro incapacità di fare squadra, ovvero l’incapacità di superare quell’eccessivo individualismo o quell’innata diffidenza nei confronti dell’altro che, per retaggio culturale, impedisce loro di unire le forze per conseguire traguardi altrimenti irraggiungibili. Spesso, i tentativi di andare oltre i condizionamenti culturali e ambientali muoiono sul nascere per questa scarsa propensione allo stare insieme, ma fortunatamente le cose cambiano, si evolvono, cresce la consapevolezza della negatività di tali limiti ed emergono i tentativi di unire le forze.

E’ questo il caso di tre siciliani (Giuseppe Arrigo, Francesco Micali e chi scrive) e tre calabresi (Vito Caruso, Angelo Marra, Giuseppe Oppedisano), di età diverse tra loro, dai 29 ai 55 anni, tutti con esperienze di coinvolgimento diretto nella conduzione di imprese, che hanno dato vita ad un sodalizio all’insegna della fiducia, di valori etici condivisi  e di un reciproco rispetto trasmessosi in alcuni casi, sarebbe da dire, quasi per proprietà transitiva. Un sodalizio che nasce dal ritrovarsi accomunati dall’esigenza di produrre e sperimentare innovazione, quale può essere quella naturale di chi, da tempo, frequenta e alimenta community di innovatori. Ed è così che da incontri occasionali (ma neanche tanto, considerando i comuni interessi), passando attraverso esperienze che hanno permesso loro di consolidare i rapporti (a partire dalla più remota, quella del Sicily Innovation Lab, con le videoconferenze settimanali, per superare le distanze che ci separavano, e il conteggio all’inizio di ogni videoconferenza della quantità di CO₂ in tal modo risparmiata all’ambiente, fino a quelle più recenti, con Lo Stretto Digitale, RcStorming, Open Data Sicilia, Digital Champions), nasce infine, quasi come naturale conseguenza, il progetto PAN Travel. Un tentativo abbozzato e sviluppato a partire dall’inizio di questo anno che trova riconoscimento, dopo pochi mesi, nello scorso Settembre, nell’approvazione da parte del programma di incubazione europeo Finodex a cui il gruppo dei sei, nei mesi precedenti lo aveva sottoposto.
pan2

Due progetti, Finodex e PAN Travel, che ruotano entrambi intorno agli open data e all’enorme potenziale che essi racchiudono; l’uno nel tentativo di favorire il dischiudersi di queste potenzialità, favorendo e incoraggiando la nascita di progetti che facciano appunto uso e riuso di open data, l’altro, in modo complementare, nell’affrontare la sfida di volere approntare una complessa infrastruttura che ne sveli l’utilità e li renda fruibili attraverso l’implementazione di un servizio completo a supporto del trasporto intermodale di cittadini e viaggiatori e di cui beneficino le stesse aziende di trasporto.

PAN, quindi, vuole essere uno strumento che, integrando tra di loro le più svariate modalità di trasporto di cui le persone possono fruire nei loro spostamenti (dalle forme più tradizionali, treno, bus, aereo, nave, alle più innovative, car sharing, bike sharing e quelle più in generale offerte dalle nuove forme della sharing economy) offra alle stesse la possibilità di scegliere, secondo propri criteri, un itinerario di viaggio tra tutti quelli individuati e visualizzati da PAN andando a ricercare e combinare tra di loro le varie possibilità di spostamento tra due punti del globo. Ad arricchire questo quadro, PAN, fruibile da un qualsiasi dispositivo che si connetta alla rete (computer, tablet, smartphone), consentirà inoltre, indifferentemente che si tratti di un viaggio attraverso l’Europa o di uno spostamento in città, di effettuare prenotazioni, acquistare biglietti di viaggio e di interagire con altri utenti in modalità social andando ad implementare i propri servizi sulla piattaforma di cloud europea Fiware, servendosi anche, ove possibile, di sensori e della crescente disponibilità di oggetti IoT (Internet of Things).

Tutto questo utilizzando gli open data che le varie compagnie di trasporto pubbliche e private, consapevoli delle implicazioni sottese, rendono disponibili sempre più frequentemente (integrati da dati di altro tipo, dove ancora gli open data non dovessero essere disponibili) e che i progettisti di applicazioni e servizi, come PAN, utilizzano per migliorare la qualità di vita di chi ha bisogno o voglia di viaggiare e che consentono alle aziende di trasporto di migliorare la qualità e la fruibilità dei servizi offerti.pan1

OpenStreetMap e Open Data Geografici

L’introduzione a OpenStreetMap e agli open data geografici tenuta a Messina presso l’Istituto Tecnico Economico Statale “Antonio Maria Jaci” nell’ambito del Linux Day 2015.

La Notte per la Cultura 2015 e la Villa Romana di Patti Marina

Quest’anno, per la prima volta, le due associazioni organizzatrici della Notte per la Cultura (questa è la sesta edizione), il Club Amici di Salvatore Quasimodo e l’associazione di promozione sociale Officina delle Idee, hanno pensato di sdoppiare l’evento che tipicamente si svolge in una sola serata del mese di Agosto nel centro storico di Patti, pensando anche ad una serata di visite da condurre presso la Villa Romana di Patti Marina.

Questo sito archeologico, scoperto casualmente nel 1973, durante i lavori di costruzione dell’autostrada A20 Messina Palermo, ha sofferto sempre, finora, rispetto ad altri siti siciliani di maggiore notorietà per un inadeguato livello di attenzione, sia relativamente alla cura e alla conservazione del sito stesso (oggetto di incuria, interventi inappropriati, infiltrazioni d’acqua) sia relativamente alle iniziative di promozione attuate, davvero limitate (a qualche depliant), per non dire inesistenti.

Eppure la scoperta della Villa Romana di Patti Marina fece clamore a suo tempo presso gli studiosi, primo caso di ritrovamento che si andava ad affiancare alla coeva e più famosa Villa Romana del Casale di Piazza Armerina.

L’attenzione dei pattesi sull’importante complesso monumentale, che presenta pregevolissimi mosaici e il desiderio di vederne riconosciute ed apprezzate le peculiarità sono sempre stati elevati negli anni e giustificano pertanto tutti i tentativi di valorizzazione e promozione, tra cui la serata odierna dedicata alla visita della Villa nell’ambito dell’edizione attuale della Notte per la Cultura.

E’ comprensibile pertanto come in questo quadro vada dunque ad inserirsi l’iniziativa civica di OpenPatti e di Digital Champions Patti, attuata dal basso, che, con l’intento di contribuire al successo della serata e più in generale alla promozione e alla valorizzazione del sito, hanno effettuato una mappatura dettagliata delle strutture archeologiche della Villa su OpenStreetMap rendendo così disponibili, gratuitamente, liberamente e in modalità open data, informazioni di alto valore culturale relative ad uno dei più interessanti siti archeologici siciliani, dimostrando di voler perseguire in tal modo obiettivi di condivisione e diffusione della conoscenza oltre che di promozione e valorizzazione del territorio.

Fino a qualche giorno fa della Villa Romana di Patti Marina, sulle mappe  online non si trovava nulla (come in Bing Maps) o la localizzazione approssimativa e più o meno esatta del sito archeologico (Google Maps) o una accennata via d’accesso ed un’area indicante la (criticata) copertura a protezione delle strutture murarie e musive sottostanti (OpenStreetMap).
Mappe a Confronto
Da qualche giorno invece proprio su OpenStreetMap (l’equivalente geografico di Wikipedia) è possibile individuare le strutture architettoniche del sito archeologico con un livello di dettaglio superiore a quello, ad esempio, della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina o di altri siti archeologici siciliani e ricavarsi, sempre in modalità open data, mappe ulteriormente arricchite di contenuti come quella che stasera, durante la visita alla Villa Romana di Patti Marina, sarà disponibile sugli smartphone dei visitatori della Notte per la Cultura semplicemente accedendo al seguente link http://bit.ly/1gL4jwd
vr_npc15
Ricordiamo infine che anche la mappa predisposta per la visita al centro storico di Patti, che seguirà giovedì 13 quella alla Villa, è frutto di un’azione civica dal basso che ha prodotto già lo scorso anno la mappatura più dettagliata esistente del reticolo di vie (circa 200) che caratterizzano il centro storico pattese.
Questo il link alla mappa del Centro Storico http://bit.ly/1fO6TjKcr_npc15
Buona Notte per la Cultura 2015 😉

Fattura Elettronica, la aggiriamo?

Con l’approssimarsi dell’obbligo, ormai entrato in vigore lo scorso 31 Marzo, da parte dei fornitori della Pubblica Amministrazione di produrre solo ed esclusivamente fatture elettroniche (al punto che la PA cliente pagherà solo i fornitori che avranno adempiuto all’obbligo), ci aspettavamo da parte di quest’ultima una pronta ed adeguata capacità di accoglienza della novità, sia a livello infrastrutturale che in termini di favorevole predisposizione verso il tentativo di snellire e semplificare i processi amministrativi.

Probabilmente mi sbaglio; è significativa a tal proposito la deliberazione emanata da un’Azienda Sanitaria Provinciale, non è importante quale, anche se nello specifico è quella di Messina, che riporto per completezza d’informazione, e che è stata prodotta nei giorni immediatamente precedenti la scadenza del 31 Marzo. In essa i riferimenti all’obbligo della fattura elettronica sono solo accennati (ad esempio non è riportato l’obbligo da parte della PA di comunicare ai fornitori il proprio codice univoco da utilizzare in fase di fatturazione) e la sensazione netta che si ha, leggendo il documento, è invece che lo scopo del provvedimento sia quello di annacquare (al punto quasi da vanificarlo) il passaggio definitivo dal cartaceo al digitale; una serie di indicazioni che ignorando lo spirito della nuova norma (che ha l’obiettivo di snellire e velocizzare i rapporti con i fornitori anche per quanto riguarda i tempi di pagamento delle fatture ed evitare disguidi attraverso la tracciabilità delle stesse) di fatto la neutralizza con un atto che, come si legge nel documento stesso, si adotta in quanto “totalmente legittimo e utile al servizio”.

In nome di questo atto, che si invita sollecitamente e preventivamente a dichiarare visionato ed accettato per poter procedere alle successive liquidazioni dei corrispettivi fatturati, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina chiede ai propri fornitori la trasmissione della fattura in originale con allegato prospetto riepilogativo (senza specificare che deve trattarsi di documento elettronico a norma) e in più pretende copia della stessa fattura come pdf stampabile su carta (oltre a tutta una serie di documenti e di dati anche digitali di cui è già in possesso, con palese violazione delle norme che vietano alla stessa PA di chiedere documenti e atti di cui già dispone).

Ma quali sono le motivazioni per cui la PA in questione chiede copia di un documento di cui è già in possesso? E, inoltre, può una rappresentazione in pdf della fattura elettronica (in xml) essere considerata formalmente copia della fattura elettronica prodotta dal fornitore ed inviata alla stessa PA attraverso il sistema di interscambio? Ha una sua giustificazione formale e giuridica una tale richiesta? O non è piuttosto il tentativo, in barba anche alle norme, di evitare di dismettere le vecchie e farraginose procedure (diciamo pure la mala burocrazia) nelle quali molti in questo Paese hanno sguazzato e che non si vorrebbero abbandonare per non perdere forse opportunità più o meno dichiarabili o pezzi importanti e sostanziali di potere?

Come la mettiamo con l’innovazione, la digitalizzazione, la semplificazione e la trasparenza?

Digital Day a Messina per la Fattura Elettronica

Slide presentate presso la Camera di Commercio di Messina in occasione del Digital Day sulla Fattura Elettronica svoltosi il 9 Marzo in contemporanea in tutta Italia con il coinvolgimento di oltre 100 Digital Champion locali.