(Intervista pubblicata originariamente su Isola Telematica)
E’ da ieri on line, su Isola Telematica, l’intervista di Benedetto Motisi su 40xPatti.
Isola Telematica è un blog di Quotidiano di Sicilia, una testata impegnata dal 1979 nel titanico tentativo di diffondere cultura e modelli etici per la modernizzazione della Sicilia e dei siciliani.
Dopo l’intervista a Simone Di Stefano, ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con l’ideatore di Infopatti, Antonino Galante; un esperto delle piattaforme sociali che animano il Web, come avrete modo di leggere dalle sue risposte.
1) Com’è nata l’idea di 40XPatti?
40xPatti, anzi Infopatti, è nata nell’Aprile del 2008 con l’obiettivo di costituire una comunità digitale locale, per aggregare e far discutere tra di loro i cittadini pattesi su temi di interesse per la città o, come recitano le finalità pubblicate sull’home page, per “favorire lo sviluppo e la diffusione a livello locale della cultura digitale e promuovere, in tal modo, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica”.
2) Quali sono i rapporti con gli altri portali “40x”? Pensi ci siano i margini per un coordinamento con altri social network come il vostro?
In effetti, come dicevo prima, i 40x nascono dalla volontà di alcuni di estendere e diffondere l’esperienza di successo veneziana ad altre città; ovviamente ogni città vive problematiche diverse e se per 40xVenezia il tentativo di trasformare Venezia in città albergo, sottraendo case ai veneziani per destinarle ai turisti, viene vissuta e temuta dai veneziani come una minaccia alla propria città e comunità, per realtà come Patti o anche Catania, dove la crescita turistica andrebbe sostenuta, trovare e destinare alloggi, magari abbandonati ed inutilizzati nei rispettivi centri storici, per recuperarli e valorizzarli destinandoli ad arricchire la ricettività turistica, rappresenterebbe un’opportunità di sviluppo.
Comunque, chiunque abbia interesse a creare un nuovo 40x, può farlo, entrando in contatto con qualcuno degli animatori di una delle reti 40x esistenti, purché segua alcune regole comuni e adatti il manifesto di 40xVenezia alla propria realtà locale come è già stato fatto dagli altri 40x.
3) Qual è stato e quale sarà il contributo di 40xPatti a iniziative “offline”?
Proprio in questi giorni 40xPatti esce per la prima volta dal proprio ambito digitale per passare a quello fisico, del faccia a faccia; e lo fa proprio per dar luogo ad un dibattito proposto durante lo svolgimento di una discussione sviluppatasi sul social network nei mesi precedenti e dopo essere riuscito ad assicurarsi la presenza degli amministratori comunali senza il coinvolgimento dei quali il dibattito sarebbe stato privato degli interlocutori naturali della comunità.
Il nostro social network deve crescere ancora presso i pattesi e se non ha ancora dato vita ad associazioni (come è successo a Venezia) o ad azioni quale quella dei manichini a Catania, continuerà a proporsi come mezzo e occasione di crescita civile per Patti perseguendo l’obiettivo di abituare i pattesi al confronto costruttivo sia sulla rete come anche de visu; l’obiettivo non è certo internet fine a se stessa, ma la rete come formidabile strumento in più di cui disporre per favorire la crescita della comunità pattese a tutti i livelli, culturale, civile, economico.
4) “Il sottosviluppo esiste laddove vi è sfiducia nel cambiamento” (A. Cottica) è la frase di apertura di 40xPatti. Come pensi si traduca nella realtà pattese e siciliana nei confronti del mondo perennemente in rivoluzione del Web?
La frase di Alberto Cottica, fondatore e animatore di Kublai, che lessi in una sua intervista, mi colpì davvero per come sintetizzava e descriveva l’aborrito immobilismo pattese e siciliano in genere, che vivo, che viviamo purtroppo ancora, e questo potrebbe già essere sufficiente per risponderti; per me, quella frase rappresenta chiaramente il punto di partenza per convincere i miei concittadini a cercare il cambiamento, a far di tutto per uscire dalla condizione di sottosviluppo sociale, culturale, economico in cui ci troviamo, nel rispetto, ovviamente, dei principi etici.
E’ da tempo che penso a un 40xSicilia, ma non potrei assumermi l’impegno di animarlo da solo, e questo per rispondere alla seconda parte della domanda, per dire come dal web mi aspetti finalmente quelle aggregazioni e quelle azioni di democrazia dal basso che possono, potrebbero, lasciare il segno, fare la differenza nel favorire la crescita dei cittadini rispetto a quanto è avvenuto finora.
5) Dal tuo profilo emerge che sei “dentro” il mondo informatico da un bel po’ di tempo e che nel recente passato ti sei attivato per coniugare questa passionelavoro all’impegno sociale. Alla luce della tua esperienza come pensi si sia evoluto il ruolo mediatico del Web e in che direzione sta andando?
Diciamo che una mia sensibilità verso le problematiche sociali mi accompagna sin dall’adolescenza e che, nel momento in cui sono entrato in contatto con la cosiddetta dimensione sociale della rete, è stato del tutto naturale esprimere anche lì questa mia sensibilità; è così che, entrato in un mondo come Second Life, mi è sembrato del tutto naturale portarci un protagonista della lotta al racket come Tano Grasso a testimoniare della sua esperienza in uno spazio non più limitato ai presenti raccolti nella sala di un edificio, ma in uno spazio aperto a persone variamente sparse per l’Italia, e che, come per incanto, si trovano tutte in contatto tra di loro come se fossero appunto in una stessa stanza; per i politici, invero, mi aspettavo che l’intervento della Finocchiaro in Second Life, che aveva avuto il solo precedente di Di Pietro, potesse inaugurare un modo nuovo per i politici di confrontarsi direttamente con i cittadini.
Comunque, il tentativo di utilizzare la rete nelle sue molteplici espressioni come mezzo per testimoniare, diffondere cultura, ricercare occasioni di confronto e di sviluppo, per me, per chi usa la rete per creare tali occasioni e per chiunque abbia il desiderio di crescere ed ampliare i propri orizzonti, rimane un’incredibile opportunità che gli sviluppi della tecnologia e una maggiore disponibilità della banda larga accresceranno ancora.
6) Nello specifico, pensi che in futuro i social network, possano essere usati per iniziative partecipate “glocali” come la vostra, o la tendenza è sempre un maggiore appiattimento verso le piattaforme di moda e poco impegnate?
Tutto dipende certamente dagli interessi specifici dell’individuo che usa la Rete; il suo uso intelligente è ad ogni modo già oggi una realtà, basti pensare ad esempio a iniziative come Kublai, dove gli individui si aggregano per ritrovarsi in un incubatore di progetti di sviluppo locale e dove ciascuno dei partecipanti può agire per fornire consigli ed esperienze agli altri partecipanti o riceverne a sua volta per il proprio specifico progetto.
Le persone avranno sempre più dimestichezza con la rete e la utilizzeranno sempre meglio, per le frivolezze come per le cose che non lo sono. Mi aspetto certamente che crescano le pressioni dal basso, una maggiore consapevolezza civica nei cittadini, una maggiore diffusione dell’e-lerning e dell’e-democracy, così come anche della remote collaboration, nella speranza che questo possa avere anche un impatto positivo sulla riduzione dei viaggi di lavoro e sull’inquinamento.
Mi aspetto tanto di buono, ovviamente; la presenza on-line di una testata come la vostra nel panorama dell’informazione siciliana, impegnata da anni nelle denunce delle inefficienze e a promuovere la modernizzazione della società siciliana per me è incoraggiante, ma c’e’ ancora parecchia strada da fare; i commenti che mi capita talvolta di leggere su alcuni giornali on-line, improntati a sterili nostalgie addirittura borboniche o a presunti primati campanilistici, mi prostrano davvero e mi fanno capire che siamo ancora lontani soprattutto dall’affrancarci da certa mentalità feudale e dalla comprensione dei problemi veri cui bisognerebbe metter mano urgentemente, affrontandoli con un atteggiamento etico opposto a quello prevalente con cui sono o non sono stati affrontati finora.